destionegiorno
Biografia dell’autore. Maria Antonietta Sansalone è nata e vissuta a Partinico ( Palermo) . E’ una docente formatrice in pensione, ha vissuto con passione una variegata tipologia di esperienze lavorative e socio-culturali (E' stata per un periodo anche Assessore del Comune di Partinico). Ha ... (continua)
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Maria Antonietta Sansalone
Le sue 17 poesie in Amore
Dimentica del moltiplicarsi
delle rughe, tracce dei tempi,
ancora, ancora anelo al suo sguardo,
come usignolo attende
il silente incontro tra notte e alba
per donare soave canto d’amore.
Lì nel lago dei suoi occhi
mi specchio e ritrovo
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| Cammini del bosco
s’inerpicano sulle pendici del monte
ove le chiome degli alberi, fustigate dai venti,
si uniscono in un abbraccio
a custodia degli umani sogni sospesi fra i rami
e strappati al deserto delle menti.
Vi si odono, tra sospiri del
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| Dimentica del moltiplicarsi
delle rughe, tracce dei tempi,
ancora, ancora anelo al suo sguardo,
come usignolo attende
il silente incontro tra notte e alba
per donare il soave canto d’amore.
Lì nel lago dei suoi occhi
mi specchio e ritrovo
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| L’ultimo tango riempie la notte.
Un lungo sguardo invita la tanghera.
Suaves pasos.
Adelante.
Penetranti occhi incontrano pensieri in volo,
suggestioni infiammano sinuose movenze.
Es un tango nuevo.
El tango es el deseo.
Corpo di donna,
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| S’incontrarono per caso.
Un caso o un karma,
o un intricato disegno
del bizzarro Cupido
faceva incrociare due anime
erranti nei sentieri della vita,
ma, ogni volta
da ineluttabile fato,
ricacciate nella nebulosa lontananza.
Riempivano nei
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| E venne il giorno agognato e paventato.
Tu, sola col tuo sogno stretto tra le mani,
indugiavi per raccattare con lo sguardo
le piccole cose cornice dei tuoi giorni.
Lasciavi la vetusta radice
colma d’amor prodigo quale tenera madre.
Stringevi le sue
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| Ampio mantello nero,
cappuccio calato
sull'etereo volto,
solchi notti senza luna
e ritorni tra le pietre dorate
della tua dormiente terra,
quale pallida falena
attratta dal riverbero dei lampioni.
Condotta dall'ancor lucida
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| Bagnata d’aurora
tra aliti di brezza mattutina,
dalla soglia del mio pathos
davo senso ai miei sogni
e custodivo, quale novella vestale,
il fuoco delle mie emozioni.
Le rivelavo soltanto al vento,
perché le disseminasse
là tra gli
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| Sere d’estate
carezzate dalla risacca.
Spruzzi d’onda salmastra.
Brividi di piacere,
quando il tiepido respiro del mare
ti percorre e giunge al cuore,
scuotendo memorie di altre estati,
di altri cieli stellati,
di vane attese e d’inaspettati
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| Quando la stella del mattino
lentamente si immerge
nella prima luce dell’aurora,
un trionfo di rosati toni invade il cielo
e il silenzio di un mondo
perso nell'incanto dei sogni.
In quell'ora,
là fra gli antichi cammini del borgo
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| Quando è arrivata
la notte dei miei giorni
senza di te,
ho acceso le lucciole,
oh mia luce,
per renderti amica l’oscurità.
Ho colorato
un lembo di cielo
e albe rosate
hanno accompagnato
i tuoi risvegli.
Ti ho inondata,
mia
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| Ora isola,
ora deserto silente,
ora fuscello trascinato da un torrente in piena.
Così conducevo la mia giovane vita.
Schiacciata da un vento ostile,
privata della spensieratezza,
ho nutrito di miraggi i miei soffocati sorrisi.
Ho sfidato
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| Improvviso turbamento,
emozioni dal sapore amaro,
ricerca di segni delle tue angosce,
calca di pensieri nella mia mente.
Memoria di palpiti di tristezza,
poi ... il tuo sorriso.
Ed ecco i miei occhi ravvivarsi
scorgendo nella limpidezza la
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| Ustica, magica isola,
di un selvaggio armonioso.
Terra d’amore e di antichi sortilegi,
radiosa perla nera,
immersa in un mare turchino
tra verdi praterie di posidonie
e variegate creature marine.
Ustica,
un porticciolo, bianche case
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| Ho camminato a piedi nudi
controvento,
esule dal mio passato,
su una strada
sconnessa, tortuosa
tra il rigoglio
di una natura selvaggia.
Guerriera senza lama,
procedevo
verso la mia meta,
qual viandante tenace,
agognando il sacro Lete
e
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