destionegiorno
Biografia dell’autore. Maria Antonietta Sansalone è nata e vissuta a Partinico ( Palermo) . E’ una docente formatrice in pensione, ha vissuto con passione una variegata tipologia di esperienze lavorative e socio-culturali (E' stata per un periodo anche Assessore del Comune di Partinico). Ha ... (continua)
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Maria Antonietta Sansalone
Le sue 15 poesie in Sociale
Tacite voci gridano nell’oblio all’opprimente silenzio
di realtà sepolte in un mare di menzogne,
dentro trame concrete eppur sfuggenti.
Il vero, luce di vita, brucia nella notte della ragione
e tu, visionaria inascoltata,
tenti con foga di sollevare
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Deliri di onnipotenza
nel tragicomico teatro virtuale,
finzioni, illusori volti
di paladino degli onesti
di una povera terra
in attesa di eroi.
Forse un demone ha fatto la tua pentola,
ma il coperchio non ha retto.
Dalle sue crepe fumi di
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Chi è intrinsecamente servo
è attecchito
in un torbido limbo,
in un fetido brodo di coltura,
nel quale la banalità del male
scolora le vie del bene
e le nasconde
al suo cieco sguardo.
Chi è servo dentro
si specchia nell’altro
per guadagnare
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Nel mio cammino
ho incontrato la malvagità:
vive in branco
difendendo trasparenti maschere
agli occhi di chi è avvezzo a cercare
e preservare verità e giustizia.
Esteriormente,
agli occhi dei più,
l’ aspetto inganna:
tinge le sue tossine dei
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Ho incontrato gli occhi tuoi nel vuoto persi.
Bucavi con incalzante ritmo un bianco foglio,
scaricando la tua celata rabbia verso l’esistente.
Ho tacitamente cercato il tuo sguardo, ne ho colto il sussurro.
Tu, alienandoti, alzavi con foga invisibili
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Cinque, sei, sette, otto... segui il tempo, piccola Saharawi,
un passo dopo l’altro, ad ogni tempo un passo.
Cinque, sei, sette, otto...
Torna alla prima posizione e ricomincia.
L’appiccicosa rossa sabbia del deserto
vola sulle scarpette a punta
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Destinazione Palermo:
bionda cascata
di indocili ricci,
giubbotto antiproiettile,
guardia ad obiettivi sensibili,
turni di notte
nelle strade insanguinate.
Destinazione Palermo:
una Palermo come Bagdad,
immersa in un clima di terrore
in uno
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L’urlo della tua anima si è perso nell'etere.
Ti ha devastato la stanchezza
di inerpicarti,
giorno dopo giorno,
su per le strettoie di un imbuto
che ti risucchiava giù.
Quante dolorose risalite,
mentre il mal di vivere
ti scavava
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Tace la sibilla,
questa notte non scioglierà i suoi responsi.
Tacciono i canti delle sirene ammaliatrici,
tace la pallida luna,
mentre avanza nei sentieri di un cielo
fattosi impenetrabile.
Tacciono le perdute stelle.
Non ci sono più
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Una serie infinita di rampe
una dopo l’altra,
piano dopo piano.
Tutto ti crollava intorno,
Signora in polvere,
anche la certezza di ritrovare
l’azzurro mattino di New York.
Di te è rimasta l’immagine
di una sagoma spettrale su una
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Terrore
leggo nei tuoi occhi, bimbo.
Altra guerra
distrugge il tuo futuro.
Delirio
di belve umane,
creatrici di un nuovi inferi,
ha assassinato
l’eco dei tuoi ricordi,
ha incenerito
la tua innocenza,
violentandone il fiorire.
Angoscia,
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| C’era lui
il maestro
davanti a tutti,
magro, incurvato.
Come chioccia
custodiva i suoi pulcini
e avanzava con loro
nell'illusione di nasconderli
col suo corpo.
Duecento pulcini
dell’orfanotrofio del ghetto di Varsavia.
Avevano fatto il
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| La mafia non uccide bambini,
dicevano.
Solo un luogo comune,
solo una frase fatta!
La ferocia non conosce pietà,
non ha esitato, non si è fermata
davanti alla tua innocenza, Angelica.
Solo due anni e non volevi le ali.
Solo due anni
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| L’alba del nuovo giorno
ti portava canti novelli.
Il tuo giovane mondo
si destava con te ricolmo di sogni.
Immagini, colori, suoni, profumi
animavano le tue limpide mattine,
facendo vibrare le corde dei tuoi sensi.
Era il tempo dei sorrisi
e tu
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| Ti avevo già incontrato, fratello,
ingobbito, imbacuccato.
Lunga barba bianca, maglione sdrucito
sciarpa consunta stretta al collo.
Ben calcato sulla testa un vecchio berretto
e in spalla una grigiastra sacca.
Conducevi ogni nuova
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